![]()
Se l'allievo è un BAMBINO fino a 2 anni
• Se l'allievo è un bambino che non ha ancora compiuto due anni il terapeuta scende in acqua dalla scaletta e con le braccia protese verso il piccolo attende che scenda anche lui. Se il bimbo non sa stare in acqua, il terapeuta lo terrà in braccio. Se invece si destreggia da solo (o tocca il fondo della piscina con i piedini), allora è libero di muoversi come vuole.
• Si gioca insieme: se l'allievo è un bambino, il terapeuta potrà stabilire con lui una situazione di "gioco", per creare un rapporto di complicità.
• Se il piccolo non prende l'iniziativa, è il terapeuta a proporgli qualche gioco:
• Il materiale da usare sarà preventivamente collocato sul bordo della vasca; di solito è il bambino che sceglie che cosa portare e usare in acqua. Si può adoperare qualunque oggetto per raccontare una storia o inventare una favola insieme: un pupazzo, un tubo galleggiante, la ciambella salvagente...
• Oltre alla tavoletta, il materiale da poter usare in piscina è composto da:
• giochi di vario tipo (macchinine, palle, trenini) sia galleggianti che non, posti sul bordo della vasca;
• ciambelle, braccioli, tubi galleggianti colorati;
• colori ad acqua (in barattolo) e fogli di carta da tenere sul bordo della vasca;
• pupazzi di gomma o di plastica raffiguranti vari animali (delfino, cane, serpente, pesci, leone);
• cassette di musica classica o rilassante o con suoni della natura (rumore della pioggia, il verso dei delfìni, dei leoni, degli uccelli) da poter inserire in uno stereo da tenere poco distante dal bordo della piscina.
Se il piccolo è in difficoltà:
• Se il bambino non sa giocare (segno che denota difficoltà a mettersi in relazione con gli altri) si useranno gli oggetti impiegati per imparare a galleggiare in acqua (come la tavoletta e la ciambella). Se il bambino non si lascia andare al gioco vuol dire che c'è in lui una forte angoscia, che tramite la psicoterapia può essere affrontata e risolta.
• Sarà quindi compito del terapeuta cercare di analizzare questo problema e aiutarlo a passare dal "compito" di imparare a nuotare al piacere del giocare con l'acqua e nell'acqua. I modi e i giochi per affrontare e superare i problemi del bambino possono essere:
• schizzarsi acqua con le mani;
• schiaffeggiare l'acqua e scalciare con i piedi per esprimere la rabbia e l'ira;
• lasciare cadere oggetti sul fondo e andarli a riprendere;
• raccontare fiabe, ascoltare i racconti del bambino facendogli esprimere le sue paure;
• nuotare con la tavoletta portando a spasso sulla tavoletta qualche animaletto;
• tirare lontano o fuori dalla piscina qualche oggetto.
A partire dai 2 anni
• Per praticare la nuototerapia non ci sono limiti d'età. Nel caso di bambini molto piccoli (2, 3, o 4 anni) la singola seduta di terapia in acqua durerà al massimo 30 minuti. Il tempo rimanente (20~25 minuti) può essere utilizzato per svolgere la prima parte del trattamento in palestra o nello 'studio' adiacente la piscina, dove il bambino gioca e parla con il terapeuta.